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25.10.2022

EM ed EGE: due figure chiave per il futuro delle aziende.


Negli ultimi tempi tra le mansioni più richieste all’interno delle aziende, quella dell’Energy Manager è una delle più ambite. La figura dell’Energy Manager (EM) nasce dall’esigenza delle aziende che hanno scelto di investire in tecnologie Green di essere più sostenibili e può essere ricoperta sia da un dipendente che da un consulente esterno.
Altra figura di riferimento nel mondo dell’energia è l’Esperto in Gestione dell’Energia (EGE), figura professionale interdisciplinare che ha il compito di interpretare i cambiamenti nel settore energetico e capire come questi modificano gli interessi di consumatori e fornitori.
Ma in cosa differiscono queste due ruoli chiave? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza in questo articolo.
 
La figura dell'Energy Manager
All’interno di una società, l’Energy Manager è colui che amministra e gestisce il modo in cui l’energia viene utilizzata, con l’intento di analizzarne il consumo durante le fasi di produzione e di lavoro al fine di determinare i provvedimenti più opportuni per ottimizzarne gli usi e contemporaneamente promuovendo lo sfruttamento di fonti rinnovabili.
La figura dell’Energy Manager, quale professionista responsabile per la conservazione e l’uso responsabile dell’energia, è stata istituita dall’articolo 19 dalla legge 10/91 per promuovere il monitoraggio dei consumi e la divulgazione delle attività per il risparmio energetico presso le aziende contraddistinte da marcati impieghi di energia.
Il ruolo di questa figura professionale è dunque di consulenza a servizio dell’azienda per cui lavora e che quindi assiste verso una riduzione degli sprechi energetici, a cui riferisce e che informa circa eventuali sgravi fiscali e che orienta all’interno di un percorso di sostenibilità.
Oltre alle analisi tecniche, l’Energy Manager esamina attraverso diversi sistemi i consumi, redige i bilanci energetici e svolge gli adempimenti prescritti dalle normative a seconda della natura della società per cui opera. Non solo, deve anche occuparsi della definizione degli investimenti futuri che potrebbero ottimizzare le lavorazioni e ridurre così inutili sprechi.
Altre mansioni che comunemente sono affidate a questa figura sono la gestione dell’acquisto di energia elettrica e altri vettori energetici con il fine di ridurre i costi, la promozione di un corretto uso dei carichi elettrici, la gestione del personale addetto alla manutenzione delle centrali termiche e degli impianti e in alcuni casi l’affiancamento all’ufficio acquisti per favorire il Green Procurement e l’acquisizione di macchinari a basso consumo.
È importante però ricordare che l’Energy Manager si limita a consigliare e non ha alcun potere decisionale. Anche se è preferibile, non è richiesto che l’Energy Manager sia un tecnico abilitato (richiesto invece per tutti gli Esperti in Gestione dell’Energia), poiché fondamentalmente le sue competenze sono di tipo direttivo e in via generale viene assistito da un team di specialisti che possono condizionare le politiche energetiche dell’azienda.
L’Energy Manager può essere assunto da aziende, organizzazioni, Enti Pubblici e privati, e lavora principalmente nei settori secondario e terziario. É obbligatorio in tutte le aziende del settore civile, industriale e terziario e le aziende di trasporti che abbiano superato una certa soglia di consumi, vale a dire 10.000tep per il settore industriale e 1.000tep per i settori civile, dei trasporti e terziario.
In Italia, sono presenti all’incirca 2000 Energy Manager assunti per obbligo e poco meno di un quarto di questi sono responsabili locali di aziende con più sedi sparse nello Stato.
 
L'Esperto in Gestione dell'Energia 
A differenza dell’Energy Manager, l’Esperto in Gestione dell’Energia è obbligatoriamente un tecnico abilitato e opera seguendo normative dettagliate. Possiede competenze tecniche e conoscenze in ambito ambientale, economico, finanziario e gestione aziendale. Queste competenze vengono sviluppate seguendo una specifica formazione (formazione universitaria, master dedicati e corsi ad-hoc) e attraverso l’esperienza sul campo, requisiti essenziali per ottenere la certificazione.
L’Esperto in Gestione dell’Energia opera nei settori civile (inclusi terziario e Pubblica Amministrazione) e industriale (incluso settore dei trasporti). Il suo compito rispetto all’organizzazione per cui opera è l’analisi del sistema energetico, la creazione/l’aggiornamento delle politiche energetiche, la costruzione e la conservazione dei sistemi di gestione dell’energia cercando un’ottimizzazione sempre più efficace degli impianti. IN questo tipo di attività rientrano per esempio le Diagnosi Energetiche secondo normativa UNICEI 16247, che egli può svolgere solo a seguito di Certificazione UNI CEI 11339.
L’Esperto in Gestione dell’Energia opera secondo le normative e i regolamenti in vigore, applicando le leggi e normative di propria competenza, pianificando i sistemi energetici e stilando le relazioni tecniche ed economiche in merito alle diagnosi energetiche, comprendendo gli interventi da attuare per il miglioramento degli impianti e per l'aumento del risparmio energetico anche tramite l’analisi dei contratti di fornitura e cessione.
Un altro compito di questa figura è l’individuazione e l’attuazione di programmi di sensibilizzazione e promozione dell’uso efficiente dell’energia, con particolare attenzione nei confronti delle fonti di energia rinnovabile.
 
In conclusione, volendo riassumere, l’Energy Manager è forse una figura più di indirizzo, di management se vogliamo, di cui è d’obbligo la nomina per alcune tipologie di aziende. L’Esperto in Gestione dell’Energia, è una figura più operativa, con delle mansioni specifiche, per esempio le già citate Diagnosi Energetiche.
 
Può capitare che le figure dell’Energy Manager e dell’Esperto in Gestione dell’Energia coincidano, cosa che non sempre accade, anche se è consigliabile.
 
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