Superbonus 110 - dov'è il problema?
A seguito delle molte discussioni che si sono accese negli ultimi tempi sul corto circuito relativo al Superbonus 110 e la cessione del credito, diversi sono gli attori che sono intervenuti a difesa di questo strumento. Primo fra tutti il Presidente dell’ANCE - Gabriele Buia - che in una sua dichiarazione difende il mondo dell’edilizia: “Non è il Superbonus il vero problema. Serve qualificazione delle imprese”.
Secondo i dati forniti dall'Agenzia delle Entrate per il biennio 2020-2021 sull’argomento Superbonus si evince che la massa critica riguarda proprio quei bonus che non prevedevano alcun controllo di natura tecnico-fiscale. Dei 4,4 miliardi di "possibili frodi" il Superbonus 110 nel biennio indicato rappresenta solo il 3% - parliamo di circa 130 milioni di euro ovvero neanche l'1% delle pratiche superbonus totali. In confronto il bonus facciate ne ha generato più di 2 miliardi di euro (46% delle frodi complessive).
Serve una qualificazione delle imprese
Come si legge nell’articolo del Corriere della Sera il presidente Gabriele Buia prende le distanze dalle accuse degli ultimi giorni che descrivono il mondo delle costruzioni come legato indissolubilmente al mondo del malaffare. Soprattutto dopo mesi di denuncia proprio da parte dell'Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) riguardo al fiorire incontrollato di imprese improvvisate, create per l'unico scopo di arricchirsi sfruttando i bonus edilizi.
Nell’articolo ripreso da La Stampa il Presidente dei costruttori chiarisce come il vero problema non sia il Superbonus ma "l’ingresso sul mercato negli ultimi sei mesi di 1.600 imprese fai da te". L'associazione nazionale costruttori edili ANCE da tempo promuove la qualificazione obbligatoria delle imprese e sul fronte del caro materiali richiede prezzari aggiornati una volta ogni sei mesi invece che una volta all'anno.
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